Al DST il fisico Antonio Ereditato spiega le origini dell’universo
“Se l’universo ha avuto un’origine non possiamo evitare di chiederci come ciò sia avvenuto”. Il fisico Antonio Ereditato, ospite del Dipartimento di Scienze e Tecnologie dell’Università del Sannio, lo scorso 15 marzo, all’indomani della scomparsa dell’astrofisico Stephen Hawking, ha tenuto una lezione sulle origini dell’universo e sulla teoria del Big Bang: “il più grande spettacolo di sempre”.
Impegnato da anni nella ricerca fondamentale, Antonio Ereditato professore di fisica delle particelle elementari presso l’Università di Berna e direttore del Laboratory for high energy physics e dell’Albert Einstein Centre for fundamental physics, sempre a Berna, ha raccontato l’affascinante cammino che ci ha portato dapprima a ipotizzare, quindi a scoprire e infine a interrogare quella vertiginosa trama di molecole, atomi, elettroni, fotoni e quark che costituisce il tessuto ultimo delle cose. Un viaggio nella bellezza dell’universo, partendo dalla scala minima delle particelle elementari per arrivare a comprendere l’immensamente grande del cosmo.
Introdotto dal direttore del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Maria Moreno e da Giovanni Filatrella, docente di fisica all’Università del Sannio, il prof. Ereditato ha spiegato come la comprensione dell’infinitamente grande sia potuta avvenire usando gli strumenti dell’infinitamente piccolo e della meccanica quantistica. Al Cern, infatti, sono state ricreate le condizioni della Natura un milionesimo di miliardesimo di secondo dopo il Big Bang.
Agli scienziati del futuro è adesso affidato il compito di comprendere la natura di materia ed energia oscura dell’universo. Attualmente sappiamo che esiste solo perché ne osserviamo gli effetti che produce sulle galassie: l’Universo si sta espandendo e negli ultimi anni ha accelerato questa espansione usando questa energia. Non sappiamo perché sia avvenuta l’accelerazione ma la sfida è comprendere, tra dieci anni, di cosa è fatta la materia oscura e tra venti l’energia oscura.
Antonio Ereditato e il suo team all’Università di Berna stanno sviluppando una nuova generazione di rivelatori di particelle ad argon liquido per i quali hanno una competenza in ambito internazionale. Rientra invece tra le attività applicative, la collaborazione con l’Inselspital di Berna per la produzione di strumenti per la diagnostica e la terapia con fasci di protoni per la cura di particolari tumori.