Giovani della Campania per l’Europa: oltre la bellezza dei sogni
“Il futuro appartiene a coloro che credono nella bellezza dei propri sogni”. Si è conclusa, con questa frase, il giorno 12 aprile 2018, la prima fase dedicata alla formazione dei docenti delle scuole secondarie di secondo grado che hanno aderito all’azione di sistema promossa dalla Regione Campania in collaborazione con il MIUR – Ufficio scolastico per la regione Campania, con il Forum regionale dei giovani e con l’Università degli Studi del Sannio, “Giovani della Campania per l’Europa: diritti, ambiente, dieta mediterranea e agricoltura”. L’iniziativa segue la scia del progetto pilota intrapreso lo scorso anno per sensibilizzare i giovani alla cittadinanza attiva e diffondere una cultura integrata dell’identità europea, della solidarietà, della sostenibilità e del benessere, attraverso l’apertura dei processi educativi a modelli comportamentali virtuosi. La seconda fase dell’azione vedrà protagonisti i giovani studenti, debitamente formati dai propri docenti, che si cimenteranno nella realizzazione di un prodotto multimediale sulle tematiche approfondite e sperimentate dal progetto, cui seguirà una fase dedicata alla premiazione dei migliori elaborati che darà l’opportunità ai gruppi di studenti che si saranno distinti di poter partecipare ad un campo educativo in una delle sedi scelte per la forte valenza simbolica rispetto all’Europa e alle tre tematiche dell’azione.
La Conferenza plenaria, tenutasi a Napoli presso la bellissima sede dell’Istituto di Istruzione superiore Sannino - De Cillis, che ha rappresentato la conclusione della prima fase rivolta alla formazione, ha accolto numerosi e interessanti interventi, con contributi scientifici di taglio divulgativo e significative testimonianze di esperienze di cittadinanza europea al servizio dei diritti, dell’ambiente, della sostenibilità, anche attraverso il supporto ad una corretta alimentazione e all’agricoltura biologica. Con la moderazione della dott.ssa Annamaria Barbato Ricci ha aperto la tavola rotonda Serena Angioli, assessore ai Fondi europei e alle Politiche giovanili, che ha sottolineato come l’azione politica debba essere proiettata in senso funzionale verso la valorizzazione della cultura, mai asservita a logiche strettamente burocratiche ma fulcro di approfondimenti e di promozione dell’innovazione. Hanno fatto seguito i saluti istituzionali del dott. Rocco Gervasio, in rappresentanza della dott.ssa Luisa Franzese, direttore generale dell’Ufficio Scolastico Regionale della Campania, della prof.ssa Elda Morlicchio, rettrice dell’Università degli Studi l’Orientale di Napoli, della prof.ssa Antonella Tartaglia Polcini, su delega del prof. Filippo de Rossi, rettore dell’Università degli Studi del Sannio.
La rettrice Morlicchio ha sottolineato quanto i giovani studenti ed i docenti possano dar vita a sinergie inedite e funzionali ad un’Europa dei Saperi. Secondo la prof.ssa Morlicchio è il dialogo sempre vivo tra docenti degli Istituti di istruzione secondaria di secondo grado, partecipanti attivi ed instancabili del progetto, e docenti universitari che può portare a forme di conoscenze e a progettualità concrete e con uno sguardo rivolto al futuro.
Mente e cuore dell’iniziativa, la prof.ssa Tartaglia Polcini ha offerto un bilancio chiaro di quanto svolto da un lato dai docenti universitari e dai professionisti, formatori attenti e forieri di conoscenze specifiche ma al contempo abili maestri nel trasmetterle, e dall’altro i docenti delle scuole secondarie di secondo grado, curiosi e protesi verso una formazione multiforme ed interdisciplinare.
Sono seguite le testimonianze dei relatori sul bilancio delle attività formative realizzate nella prima fase del progetto.
La parola è passata subito a Pierpaolo Forte, professore di Diritto amministrativo dell’Università degli Studi del Sannio, che ha proposto una importante riflessione sul valore sempre più rilevante che sta acquisendo nella nostra società il concetto dell’immateriale. Le tematiche legate all’Unione Europea si sono, così, intrecciate a quelle più generali dell’epoca in cui viviamo: il sogno europeo, infatti, va ad intersecarsi inevitabilmente con l’era della complessità, in cui materiale e immateriale, naturale e artificiale, macrocosmi e microcosmi trovano spazio contemporaneamente. La cittadinanza rientra tra gli istituti che più hanno attinenza con l’immaterialità. Rappresenta qualcosa che non possiamo toccare, abbraccia la sfera dell’intangibile, ma che sentiamo comunque nostra, ci appartiene in quanto ci definisce nel nostro status di appartenenti ad una data comunità organizzata politicamente ed istituzionalmente, ed è proprio per questo che va tutelata e protetta.
La prof.ssa Antonella Tartaglia Polcini, promotrice con l’Osservatorio sulle Politiche Giovanili della Regione Campania, della Scuola Regionale di Cittadinanza “Euromediterranea”, si è fatta portavoce della costruzione di un nuovo tipo di cittadinanza, quella “euromediterranea”, ancora tutta da scoprire. La professoressa ha rimarcato come, insieme all’Europa dei Saperi, sia necessaria un’Europa della Integrazione, di cui parte fondamentale è rappresentata da una cittadinanza attiva ed inclusiva. Il dialogo con la realtà dei migranti, l’importanza dell’inclusione, l’accoglienza non fine sé stessa, ma che abbia ricadute pratiche che diano veramente un senso ed una nuova prospettiva alle nuove generazioni delle quali il bacino del Mediterraneo si fa spettatore in maniera sempre più importante, sono le direttive da seguire per aprire i confini territoriali della cittadinanza all’universalità.
Il sociologo Luigi Caramiello, professore presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II, ha posto il suo intervento sulla scia delle parole del professor Forte sull’immaterialità, proponendo una riflessione sull’importanza di avere idee che siano espressione di una riflessione ben ponderata sulla realtà che ci circonda. Questi ha affermato come l’homo sapiens abbia creato il più immateriale degli utensili, il linguaggio, e come questa forma di tecnologia muova la vita dell’uomo e le sue relazioni con il mondo. L’uomo guarda e ha guardato alla natura e all’ambiente circostanti, mosso da curiosità e voglia di conoscere, ciò lo ha portato ad interrogarsi e a cristallizzare i suoi assunti in teorie scientifiche. Ma “la scienza può tutto?”, si è chiesto ed ha chiesto il brillante prof Caramiello alla platea. Sicuramente no, forse bisogna riflettere prima ancora che sul mondo, su come possa nascere la scienza stessa, e questa nasce probabilmente da una polis libera: sono i diritti che portano allo sviluppo. E oggigiorno tale sviluppo e progresso si articola in una dicotomia: sviluppo della libertà e libertà dello sviluppo. Si è prodigato, poi, in una dissertazione davvero coinvolgente che ha fatto riflettere la platea degli uditori e l’intera commissione dei relatori su concetti tanto contemporanei, quanto discussi, del “chilometro zero”, dell’energia eolica, e del ruolo della donna in contrapposizione alla “morte” della figura paterna.
La conferenza è proseguita poi con gli interventi delle dott.sse Yolande T. Proroga e Filomena Fiorito, dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno, e ancora una volta scienze e diritti si sono abbracciati. Magistralmente le due dottoresse hanno illustrato come fondamentali siano state l’azione e le normative europee nell’analisi e nel trattamento giuridico della presenza di alcune sostanze che si sono rivelate tossiche per l’uomo, su tutte la diossina. Questo elemento è stato oggetto di uno studio approfondito, in particolare dopo l’emergenza rifiuti in Campania nel 2008; hanno mostrato come proprio da questi studi approfonditi sia nato il polo di eccellenza dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno.
Ultimi ma non meno importanti gli interventi dell’avvocato Ernesto Razzano e di Alessia Guarnaccia. Il primo ha concentrato il suo intervento sulle risposte applicative che oggi possono darsi alla cittadinanza. Come consulente da più di dieci anni per “La tua Europa-Consulenza”, inserita nel progetto Solvit, ha mostrato i risultati tangibili dell’azione svolta dall’Europa in merito alla cittadinanza e alla difesa dei diritti dei cittadini europei attraverso la proposizione di casi concreti. La seconda, imprenditrice di Pandora Group, ha illustrato l’idea innovativa e brillante della sua giovane e ormai internazionale start-up che trasforma i rifiuti in maniera intelligente e funzionale.
Ma veri protagonisti dell’iniziativa saranno i giovani studenti delle scuole secondarie di secondo grado ed i loro sapienti docenti, impegnati nella realizzazione di un video o di uno spot sui temi proposti: diritti, ambiente, dieta mediterranea e agricoltura. Come saranno recepite e trattate tali tematiche? Quali gli spunti che i ragazzi offriranno? Quale la visione dell’Europa di queste menti che con freschezza assaporano il mondo? La risposta la offriranno le loro immagini, per ora continuiamo a credere nella bellezza dei loro e dei nostri sogni.
Avendo partecipato in qualità di studentesse, l’esperienza per noi è stata illuminante e di questa opportunità siamo grate all’Università degli Studi del Sannio. Uscire dai banchi universitari per confrontarsi in maniera diretta con i docenti significa riscoprire la passione che muove ogni lavoro e ritrovarsi analogamente motivati, sebbene con ruoli diversi. Inoltre il dialogo con i docenti delle scuole secondarie di secondo grado ha rivelato sfumature inedite della percezione della realtà europea da parte dei giovanissimi. Prendere parte a tale iniziativa ci ha permesso sicuramente di aprire il nostro sguardo verso orizzonti nuovi e diversi: ci siamo formate insieme ai docenti e ci sentiamo arricchite da questo percorso così intenso e così interessante. Affrontare tematiche fondamentali, mettendosi alla prova in un continuo confronto con l’altro, un coinvolgente vis à vis, forse è uno dei modi più congeniali per sviluppare senso critico e la più adeguata attenzione ai temi dell'azione.
Come affrontare la nuova realtà dei migranti, ormai nostri coabitanti? Come accoglierli? Come vivere in sintonia con loro? Ma soprattutto quali sono i diritti che ci appartengono e che possiamo liberamente esercitare? E ancora, come conoscere e comprendere lo spazio fisico nel quale viviamo e come proteggerlo? Queste, ma sicuramente anche altre domande possono finalmente avere una risposta concreta proprio attraverso l’educazione dei più giovani che rappresentano il nostro futuro.
Brilleranno sempre, e soprattutto dopo un’occasione come questa, la voglia di conoscere e di approfondire questo nuovo modo di essere cittadini europei, e ancor di più la voglia di rendere concreto tale modo di vivere per abitare pienamente l’Europa dell’Unione a portata dei giovani.
Articolo a cura di Chiara Caporaso e Marianna Ciullo (studentesse del Corso di Laurea Magistrale in Giurisprudenza dell’Università degli Studi del Sannio, partecipanti al percorso sui “Diritti” nell’ambito della “formazione dei formatori”, in qualità di uditrici).