Il genetista Paolo Gasparini all’Università del Sannio
Esiste una relazione tra gusto e genetica. Lo ha spiegato, in un interessante seminario al Dipartimento di Scienze e Tecnologie dell’Università del Sannio, il prof. Paolo Gasparini, tra i massimi esperti di genetica in Italia. Hanno partecipato all’incontro del 13 novembre scorso, numerosi studenti, pediatri e ricercatori interessati a comprendere quanto il profilo genetico di ognuno possa offrire indicazioni importanti sui comportamenti alimentari.
Gli studi del prof. Gasparini, a capo di una spedizione scientifica lungo la celebre Via della Seta, tra il 2010 e il 2014, attraverso dieci Paesi dalla Giorgia alla Cina, hanno confermato che sono importanti i fattori genetici nel determinare la nostra capacità di percepire il gusto amaro, salato, dolce e quindi le nostre preferenze alimentari. I dati genetici raccolti sulle popolazioni locali, in un corridoio geografico in cui i popoli d’Oriente si sono mescolati per secoli con quelli d’Occidente, sono stati campionati per dimostrare che se alcune popolazioni preferiscono cibi piccanti a quelli dolci dipende dal patrimonio genetico e non dalle abitudini alimentari.
Anche gli studenti del Dipartimento di Scienze sono stati direttamente coinvolti dal prof. Gasparini per valutare la loro sensibilità al gusto amaro. La percezione gustativa dell’amaro del FenilTioCarbamide, somministrato agli studenti, è risultata tipica delle popolazioni caucasiche con circa il 30% di “non-taster”, ovvero di persone incapaci di percepire l’amaro.
Conoscere i geni coinvolti negli aspetti sensoriali dell'alimentazione ha un impatto sulla salute. La genetica del gusto può fornire, infatti, informazioni importanti per disegnare diete personalizzate, tagliate sulle esigenze sanitarie ma anche sulle preferenze. Informazioni con ricadute economiche anche sull’industria alimentare.
Il seminario, introdotto dal direttore del Dipartimento DST di Unisannio, la professoressa Maria Moreno, rientra nell’ambito delle attività formative della laurea magistrale in biologia, curriculum “Risorse alimentari e nutrizione”. Hanno partecipato anche gli studenti delle scuole che hanno attivato il Progetto Piano Nazionale delle Lauree Scientifiche Biologia e Biotecnologie, una iniziativa consolidata volta a favorire l’acquisizione di competenze scientifiche meglio rispondenti alle sfide della società contemporanea ed alle attese del mondo del lavoro.